H3-r3
ha scritto:
Ieri sera, all'età di poco più di due anni, Micio (detto anche Ciccio) ci ha lasciati.
E' stata una fine tranquilla ed abbastanza veloce. Apparentemente non ha sofferto, ma si sa che i gatti non usano lamentarsi quando non stanno bene.
Tutto è cominciato pochi giorni fa, quando ha iniziato ad accusare difficoltà nella digestione, rigetto, stanchezza, per poi arrivare a ieri, in cui non riusciva più a muoversi, era in preda a violenti tremori, e non era nemmeno più in grado di bere.
Le flebo fattegli dal veterinario inoltre gli avevano creato dei rigonfiamenti, perchè l'acqua non era ancora stata ben assorbita dal corpo.
La causa ufficiale del decesso è "intossicazione", ma non sappiamo di cosa si tratti effettivamente (e ci piacerebbe saperlo).
Sono sicuro che se ci fosse un "paradiso dei gatti", Micio adesso sarebbe li, perchè ha saputo conquistarsi l'accettazione prima, e l'affetto poi, da parte di tutti quelli che ha avuto accanto.
Può sembrare esagerato menarla tanto per la morte di un animale, ma il mio punto di vista è questo: tra animali e uomini non c'è tutta questa differenza, anzi... l'animale, come già riconoscevano gli antichi greci, è superiore all'uomo, in quanto accetta ed apprezza l'ambiente in cui vive e non tenta di modificarlo secondo i propri capricci.
Noi siamo invece pervasi da questo senso di "insufficienza" che ci spinge a creare e modificare, sempre, senza fine.