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20   febbraio
Homo Ferroviarius
è un fenomeno che suscita in me grande invidia e penso dovrebbe essere approfondito in modo serio: ogni giorno, al mattino presto, migliaia di persone salgono sul treno, si siedono e vengono presi da un coma profondo (credetemi, molto profondo) per poi uscirne magicamente circa 30 secondi prima dell'arrivo nella stazione d'interesse, indipendentemente dai ritardi o dagli anticipi. precisi, puntuali. come degli uccelli che sanno sempre dove andare quando migrano, per intendersi.
mi chiedo se non sia merito/colpa dei datori di lavoro, che hanno indotto una sorta di evoluzione artificiale: solo l'Homo Ferroviarius ha saputo adattarsi, creando un complesso orologio biologico. noialtri andiamo in macchina o siamo disoccupati.
kane
Kane, ore 22:29
2005-02-21 19:10:22
Signora K ha scritto:
Questo discorso vale anche per l'"homo autobus", visto che io, quando lo prendevo la mattina, ronfacchiavo seduta in bus (tanto salgo poco dopo il capolinea)e riaprivo gli occhi alla fermata prima della mia^^ ora che ho lezione al pomeriggio, farò la pennichella pomeridiana:P
2005-03-03 14:23:55
SpecyalK ha scritto:
Questo adattamento l'ho notato anche io, sia sul treno che sulla metrò e mi stupisce sempre, ma io non ho goduto di questa mutazione, resto sveglissima e sempre pronta allo scatto per scendere.
2005-03-06 18:11:28
Miz ha scritto:
Purtroppo pure io non mi sono geneticamente modificato in questo senso... ed il viaggio è un'agonia di coscienza che permette di assaporare ogni metro tra varese e milano... E se per massima sfiga finiscono le pile del lettorino, passo il viaggio a desiderare d'esser sordo per non sentire le conversazioni delle suxose vecchie. Bè, viva gli OGM che se la dormono.