Venerdì 5 agosto
La serata comincia bene, con gli Athlete, ennesimo gruppo indie che non conoscevo, bravi. Decido poi di saltare gli Yo La Tengo (mi dispiace) perchè coincidono con i Fischerspooner, di cui non posso assolutamente perdere neanche un minuto.
Già che ci sono do un'occhiata ai Lemon Jelly, che suonano prima di loro, nulla di particolare, ma mica male!
I Fischerspooner... spaccano, il loro concerto lo eleggo a migliore di tutto il festival. Sarà che è anche uno dei miei gruppi preferiti? Fatto sta che sul palco non si sono risparmiati: il cantante ci mette l'anima, si mette una decina di costumi diversi (gronda di sudore), mosse molto coreografiche, giochi di luce/laser azzeccatissimi, bagni di folla e finale da delirio. Forse dal punto di vista tecnico non hanno suonato/cantato alla perfezione, a tratti, ma hanno soddisfatto il pubblico, che è quello che conta (incredibile l'esaltazione della folla sulle prime note di Emerge).
Uscito, sudatissimo, esausto, dai Fischerspooner, mi dirigo alla volta dei Cure. Il faccione di Robert Smith sbuca sugli schermi, tra la folla, ma c'è troppa gente e io sono troppo distante dal palco. A quella distanza si sente anche poco e non c'è proprio aria di concerto, sembra di guardare MTV. Deluso me ne torno nell'Hellomoto dove Peaches da uno spettacolo di tutto rispetto, un po' più politically correct rispetto ai concerti che fa nei locali (per esempio le strap-on girls si vedono solo in filmato), ma ci mette comunque del suo quando per esempio si arrampica sulle transenne al bordo del palco o quando si sporge seminuda sulla folla.
Esausto e decisamente soddisfatto della serata me ne torno alla tenda, oggi è stato quasi tutto oltre le mie aspettative.
h3, ore 14:10