Dopo uno studio affinato in anni e anni di osservazione e di interrogativi durante interminabili pranzi di Natale la soluzione più plausibile a cui sono giunto è la seguente...

Il fenomeno si divide in due aspetti:
1) l'evaporazione
2) il colamento (o colazione?)

Beh, il cola..zz..ggiamento mi pare abbastanza evidente.
L'evaporazione invece la posso dimostrare in questo modo: hai mai odorato una candela "profumata"?
Se lo hai fatto ti verrà subito in mente che razza di odore riescono a sprigionare quelle robe, da cui discende che l'odore che si sente non è altro che la cera che prima c'era e poi è evaporata.

X quel che ne so la spiegazione è questa:la cera,scaldata dalla fiammella,si scioglie.poi,per capillarità o qualcosa del genere impregna lo stoppino che continua così a bruciare anche se ormai lo stoppino stesso è stato bruciato.la cera fa da combustibile ed è x questo che alla fine c'è meno cera di prima.e penso che sia x questo che l'inizio dello stoppino di solito è incerato(ossia coperto di cera),altrimenti brucerebbe e si spegnerebbe prima di sciogliere abbastanza cera da autosostenersi

quanto al fatto che le candele profumate emanano...profumo...beh,è dovuto al fatto che nella cera vengono cacciate sostanze volatili(...profumi,appunto^_^).il colamento non è un fenomeno rilevante:pensate alle candele+grosse,in cui si forma un cratere pieno di cera liquida.lì non cola un bel niente a meno che non facciate un buco,e se fate uscire la cera liquida la fiammella si riduce parecchio
xiO
k

Quando una candela é accesa viene riscaldata dal calore che produce la fiamma con lo stoppino per questo la cera evapora.Questo processo si chiama combustione ed evaporazione di una candela.