Ebbene sì,eccoci di nuovo qui al solito tran tran quotidiano.di diverso c'è solo un numero nella data,xchè alla fine quando si va per 6-8ore al giorno in una squallida periferia di milano non ti rendi conto della differenza fra estate e inverno,fra bel tempo e pioggia.sei sempre lì,chiuso dentro un grosso cubo di cemento,ad ascoltare gente che fa discorsi strampalati che,immancabilmente,ti stufi di seguire dopo una decina di minuti.
oggi faceva molto freddo,ma laggiù al politecnico il riscaldamento non lo si accente.gli ingeneri sono uomini veri e devono soffrire:niente acqua calda,niente aria condizionata(in questo caso x scaldare),niente di niente.non funzionavano neppure gli asciugamani elettrici,quelli che ti sparano addosso un getto d'aria bollente(l'ideale quando hai affrontato quel deserto di cemento che separa la stazione dal poli).
e poi penso agli architetti con le loro aule belle riscaldate,i loro bagni con tanta acqua calda ed i loro asciugamani elettrici perfettamente funzionanti.penso a costoro e mi chiedo,"ma se noi ingegneri siamo uomini veri,x quale motivo non sappiamo riparare un asciugamani elettrico?"
buon 2004 a tutti gli studenti di ingeneria.
chi studia a capodanno studia tutto l'anno.
Kane, ore 19:27