Non ci sono le parole che servono. queste sono sbagliate. come se non ci fossero. ed anche queste -quelle inutili- vengono meno, alle volte. è uno strano rumore quello che ne risulta. non come quello di un dito che si strofina sul legno lucido. nemmeno come quello delle ginocchia mentre sprofondano nel materasso.
le parole sono sovrastate dal rumore.
ora, da bravi, chiudete le palpebre.
and you will know me by the fake nerdy glasses
quiet-tiz, ore 23:09